Dolci

Dolci

La cucina romagnola, conosciuta per la sua genuinità e semplicità, offre anche una vasta gamma di dolci che riflettono le tradizioni contadine e la cultura popolare. Ogni dolce è un viaggio nei sapori autentici di questa terra, spesso legato a particolari momenti dell’anno o a celebrazioni familiari.

 

Ciambella Romagnola
La ciambella romagnola è un dolce semplice ma amatissimo, caratterizzato dalla sua consistenza soffice e dalla forma ovale senza buco. È il dolce “da inzuppo” per eccellenza, perfetto con un bicchiere di Albana dolce o con il latte. Il principale segreto per una buona ciambella rimane sempre e comunque un impasto fatto a mano con amore, come le azdore di una volta.

Ingredienti principali:

  • Farina
  • Zucchero
  • Burro o strutto
  • Uova
  • Lievito per dolci
  • Latte
  • Scorza di limone grattugiata

La preparazione prevede di mescolare gli ingredienti fino a ottenere un impasto morbido, modellato a forma ovale e cosparso di granella di zucchero. Viene poi cotta in forno fino a doratura.

 

Zuppa Inglese
Un dolce al cucchiaio ricco e scenografico, la zuppa inglese è composta da strati di pan di Spagna o savoiardi imbevuti in Alchermes e alternati a creme pasticcere. Nella versione romagnola ha una consistenza più rustica e casalinga, infatti spesso si usano fette sottili di ciambella al posto del pan di Spagna.

Ingredienti principali:

  • Ciambella o savoiardi
  • Alchermes
  • Crema pasticcera classica
  • Crema al cioccolato

Il dolce viene assemblato a strati e lasciato riposare in frigorifero per qualche ora, garantendo un gusto intenso e una consistenza cremosa.

 

Sabadoni
I sabadoni sono dolcetti ripieni tipici del periodo autunnale, preparati con un impasto di farina e vino bianco e farciti con un ripieno a base di mostarda romagnola o “savor”, castagne secche lessate e scorza di limone o altri aromi.

Ingredienti principali:

  • Farina
  • Vino bianco
  • Mostarda romagnola
  • Castagne lessate
  • Scorza di limone
  • Olio extravergine di oliva

I sabadoni vengono cotti al forno o fritti e successivamente vengono inzuppati nella saba, uno sciroppo zuccherino ottenuto con mosto concentrandolo sul fuoco. Prima di servirli si possono cospargere di zucchero a velo. Questi dolcetti sprigionando un aroma irresistibile, rappresentando un perfetto comfort food delle giornate fredde. Tradizionalmente venivano preparati durante la vendemmia per celebrare la raccolta dell’uva.

 

Miacetto
Originario di Cattolica, il miacetto è un dolce povero ma ricco di sapore, a base di pane raffermo e frutta secca, preparato tradizionalmente durante il periodo natalizio. A Cattolica, oggi come in passato, preparare miacetti e regalarne a parenti e amici è un modo per rinsaldare i legami con le persone.

Ingredienti principali:

  • Pane raffermo
  • Miele
  • Frutta secca (noci, mandorle, pinoli, fichi secchi, uvetta)
  • Scorza di agrumi

Il composto viene amalgamato con latte caldo, disposto in una teglia e cotto al forno, risultando in un dolce compatto e profumato.

 

Bustrèng
Il bustrèng è un dolce antico della Romagna, preparato con ingredienti semplici e genuini come uova, farina, zucchero e latte.È una ricetta tipica invernale della tradizione contadina, per la quale in passato si utilizzavano gli ingredienti e gli avanzi delle pietanze che si avevano a disposizione in dispensa. Proprio per questa ragione ne esistono numerose varianti. Si prepara a partire da un impasto di numerosi ingredienti fra cui farina di grano tenero, farina di granoturco, pangrattato, parmigiano, olio d’oliva, zucchero, miele, mele, pere, fichi secchi, uva passa, noci, mandorle, scorza d’arancia e di limone, che viene posto in una teglia bassa e cotto in forno. Gli ingredienti sono molto diversificati a seconda delle varie aree di diffusione e anche all’interno delle stesse.

Ingredienti principali:

  • Farina
  • Zucchero
  • Uova
  • Latte
  • Scorza di limone

Questo dolce si cuoce in forno fino a ottenere una consistenza simile a quella di un budino compatto, ideale per accompagnare un bicchiere di vino dolce.

 

Savor
Il savor è una confettura densa e ricca, realizzata con mosto d’uva e frutta autunnale come pere, mele cotogne e fichi secchi. Viene utilizzato per farcire dolci o accompagnare formaggi.

Ingredienti principali:

  • Mosto d’uva
  • Pere
  • Mele cotogne
  • Fichi secchi
  • Noci

La preparazione richiede una lunga cottura a fuoco lento, viene messo a bollire il mosto d’uva fino a che, per evaporazione, si concentra al 50%. Si aggiunge la frutta a pezzi: mele cotogne, mele, pere, pere volpine, bucce di melone essiccate, fichi secchi, scorze di agrumi, noci, mandorle, pinoli. Si fa bollire il tutto per qualche ora fino a quando il composto si addensa e assume un colore marrone scuro. Si lascia intiepidire e si mette in vasi ben chiusi. Preparato in estate per utilizzare le eccedenze di frutta, veniva conservato in vasi di terracotta. Molto calorico, era consumato nei periodi invernali come alimento di riserva, quando era limitata la disponibilità di frutta e alimenti freschi. Quando nella tavola contadina il cibo era scarso si ricorreva al savòr sulla piadina in Romagna, o vi si intingeva il pane; diventava il secondo piatto dopo una minestra. I bambini si preparavano un sorbetto raccogliendo neve pulita e mescolandovi un cucchiaio di savòr. Serviva anche per farcire dolci, come la ciambella, o come ripieno per i sabadoni.

 

Crescione Dolce
Variante dolce del crescione salato (simile alla piadina), ripieno di marmellata, cioccolato o savor.
Spesso preparato per le merende invernali e cotto direttamente sulla teglia romagnola.

 

Castagnaccio Romagnolo
Il castagnaccio è un dolce preparato con la farina di castagne e arricchito con uvetta e pinoli, semplice, genuino e gustoso.

Ingredienti principali:

  • farina di castagne
  • acqua
  • olio extravergine
  • uvetta sultanina
  • pinoli
  • sale

Lasciate in acqua tiepida uvetta e pinoli. In una terrina amalgamate la farina setacciata con l’acqua e il pizzico di sale e mescolate il tutto finché non scompariranno gli eventuali grumi. A questo punto aggiungete l’olio. Ungete con il burro od olio uno stampo e versate il composto, facendo attenzione a non farlo diventare più alto di 2 cm.
Cospargete la torta con uvetta e pinoli, condire con un filo d’olio e informare per 15 minuti a 250°.

 

Migliaccio (“miaz”)
Il migliaccio è un dolce tipico della Romagna, oggi non più in uso nella ricetta originaria, che conteneva tradizionalmente sangue suino assieme a zucchero, pinoli, uvette, con aroma di vaniglia. Si presenta come una specie di budino scuro e denso, inserito all’interno di un involucro di pasta molto sottile. Gli ingredienti principali del ripieno sono sangue di maiale (che al momento della raccolta viene rimestato a lungo per impedirne la coagulazione), zucchero, mandorle, pangrattato, canditi, burro, cioccolato e aromi. Dagli anni Ottanta del Novecento non è più prodotto poiché il sangue di maiale per uso alimentare è caduto in disuso.

 

Tagliatelle fritte di Carnevale
Una ricetta semplice, come lo erano le usanze contadine che l’hanno inventata. Golose e di facile preparazione, ma non troppo leggere. Proprio la loro semplicità le ha rese uno dei dolci fritti più consumati a Carnevale.

Ingredienti principali:

  • farina
  • uova
  • zucchero semolato
  • arancia non trattata
  • burro
  • olio di semi di Arachidi q.b.
  • zucchero a velo q.b.

Preparazione delle Tagliatelle fritte di Carnevale:
Per prima cosa, impastate la farina con le uova come fareste per una comune pasta all’uovo. Tirate quindi una sfoglia di medio spessore, poi cospargetela prima con burro, poi con lo zucchero semolato e la buccia grattugiata dell’arancia. Arrotolate la pasta come fate per le tagliatelle, tagliandola della larghezza di circa 1 cm, poi lasciate la sfoglia arrotolata e friggetela in abbondante olio di semi di arachidi, quindi scolatela su una carta assorbente. Disponete le tagliatelle fritte su un vassoio e cospargetele di zucchero a velo.

 

CASTAGNOLE DI CARNEVALE
Tipico dolce che si cucina nel periodo di carnevale, sono palline fritte di impasto morbido, croccanti fuori e soffici dentro, spesso arricchite con scorza di limone o liquore. Possono essere semplici o farcite con crema o marmellata.
Ingredienti principali:
200 g di farina
2 uova
50 g di zucchero
40 g di strutto o di burro
1 bustina di Vanillina
scorza di limone
1 cucchiaio di liquore (alchermes) o di vino
1/2 bustina di lievito per dolci
1 pizzico di sale
Unire lo zucchero e il sale, aggiungere poi le uova e lo strutto e lavorare bene l’impasto con le mani, in modo che si sciolga lo strutto. Versare il liquore e lavorare l’impasto per 1 minuto, poi aggiungete il lievito e grattugiare la scorza di mezzo limone. Impastare bene fino a ottenere un composto liscio. Lasciare riposare per 15 minuti. Formare quindi delle palline poco più grandi di una castagna (da cui il nome di castagnole) e friggerle in una pentola profonda, poche per volta, girandole bene, per circa 3 minuti. Si possono cuocere anche in forno, adagiando sulla teglia coperta da carta da forno per circa 6 minuti a 200 gradi. Al termine si possono spolverizzare le castagnole con zucchero, zucchero a velo o Alchermes.

 

SFRAPPOLE
Tipico dolce che si cucina nel periodo di carnevale.
Ingredienti principali:
Farina 240 grammi
burro 30 grammi
zucchero pestato fine 30 grammi
2 uova
un pizzico di sale
Incorporare gli ingredienti e lavorarli con le mani. Far riposare l’impasto e stenderlo col mattarello fino a ottenere uno spessore simile alla sfoglia della piadina. Tagliare a strisce lunghe circa 10 o 15 centimetri e intrecciarle insieme. Cuocere in padella con olio e strutto. Una volta pronte, cospargere di zucchero prima di servire. Servire le sfrappole o frappe con zabaione caldo, con miele liquido o con sciroppi di saba, di ciliegia, di amarena, di ribes, di fragola e di lampone.

 

PESCHE DOLCI – Rocca San Casciano
Dolcetti farciti con crema e cioccolata bagnati nell’Alchermes.
Ingredienti principali:
250g farina 00
100g burro
90g zucchero
12g latte
6g lievito in polvere per dolci
1 uovo (medio)
1 pizzico di sale
200g crema pasticcera (al cioccolato o classica, usate quella che preferite)
q.b. alchermes
q.b. zucchero (per la copertura)
Sulla spianatoia fate una fontana con la farina, al centro mettete il burro morbido, l’uovo, lo zucchero, il sale e il latte. Impastate gli ingredienti al centro della fontana poi incorporate la farina poco alla volta, aggiungete il lievito e impastatela brevemente, solo il tempo di amalgamare gli ingredienti. Fate delle palline da 15 g, disponetele su una leccarda rivestita di carta da forno e schiacciatele leggermente. Cuocete i gusci delle pesche a 165° per 8/10 minuti, devono cuocere ma devono rimanere chiare. Sfornate e fate raffreddare. Preparare una crema pasticcera densa gialla e una al cioccolato. Farcite ogni guscio con un cucchiaino di crema pasticcera, accoppiatele a due a due e mettetele in frigo a rassodare. Dopo un paio d’ore bagnatele abbondantemente con l’alchermes (fate attenzione a non inzupparle altrimenti si romperà la frolla), appoggiatele su un piatto rivestito di carta assorbente e lasciatele riposare per 5 minuti in modo che perdano il liquore in eccesso. Passate nello zucchero semolato e adagiatele nei pirottini.

 

PAGNOTTA DI PASQUA
Dolce tipico del territorio forlivese legato alla festività pasquale.
Ingredienti principali:
500 g di farina
2 uova
5 cucchiai di miele d’acacia o millefiori
40 g di olio d’oliva, (oppure 1 cucchiaio di strutto)
150 g di latte + 40g circa per sciogliere il lievito
25 g di lievito fresco di birra
2 cucchiai di uvetta
Un pizzico generoso di sale
Acqua q.b., se la farina assorbe molto la parte liquida
1 tuorlo per spennellare la superficie
Scorza di un limone bio e/o 1 cucchiaino di semi d’anice lasciati in acqua fredda per un’ora
In una ciotola, impastate 4 cucchiai di farina con il lievito sciolto in 40 g di latte tiepido, poi coprite con pellicola e fate riposare per un’ora. Passata l’ora, unite in una ciotola tutti gli ingredienti (anche le uvette ammorbidite in acqua calda per una decina di minuti e la scorza di limone) e aggiungete, infine, anche il lievito sciolto nel latte. Impastate per circa 10-12 minuti, fino a ottenere un composto morbido ed elastico. Fate lievitare l’impasto coperto e fuori frigorifero per 2 ore. Ungere una teglia rotonda e dai bordi alti. Versate l’impasto senza lavorarlo, incidete la superficie formando una croce e fate riposare per altre due-tre ore, sempre coperto o chiuso nel forno. Preriscaldate il forno (avendo cura di spostare l’impasto se lo si è messo lì a lievitare) a 160 gradi, funzione statica. In una tazzina mescolate il tuorlo con qualche goccia di acqua e spennellate la superficie della pagnotta. La pagnotta è cotta quando la superficie è color corteccia, tipo pan brioche.

 

Piada dei Morti
Dolce tipico della tradizione romagnola, il nome deriva dal fatto che di solito si prepara i prossimità alla festa dei morti.
Ingredienti principali:
Impasto:
250 grammi di farina 00
250 grammi di farina Manitoba, o di altra farina di grano tenero
120 grammi di zucchero
100 ml di olio extravergine di oliva
2 uova
20 grammi di lievito di birra
150 ml di latte (un bicchiere scarso)
frutta secca (70 grammi di uvetta + 30 grammi di pinoli + 80 grammi di gherigli di noci + 80 grammi di mandorle)
Glassatura:
1 tuorlo d’uovo sbattuto con 2 cucchiai di latte
50 grammi di zucchero a velo sciolti in 3 cucchiai di latte
Preparazione
Iniziate sciogliendo in un pentolino, per 20 minuti, il lievito di birra con l’aggiunta di 1 cucchiaio di zucchero e 2 cucchiai di latte tiepido. È molto importante che non si arrivi all’ebollizione, quindi scaldate il tutto a bagno maria o su fiamma molto leggera, in un pentolino con il fondo abbastanza spesso.
Amalgamate insieme tutta la farina, l’olio extravergine d’oliva, le uova, 120 grammi di zucchero aggiuntivo, 150 ml di latte (1 bicchiere scarso) e il composto preriscaldato. Versate l’impasto in una bacinella e lavorarlo per renderlo sodo e compatto.
Lasciate a riposo sotto una pellicola di trasparente almeno una decina di ore.
A fine lievitazione riprendete l’impasto ungendolo con olio extravergine d’oliva e stenderlo in una teglia di circa 30 cm di diametro, protetta sul fondo da carta da forno.
Decorate la parte superiore con la frutta secca e, con l’aiuto di un pennello intinto nel tuorlo d’uovo sbattuto insieme a 2 cucchiai di latte, spennellare tutta la superficie superiore della piada.
Lasciate a riposo per circa 2 ore e mezza.
Infornare in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti.
Nel frattempo sciogliere 50 grammi di zucchero a velo con 3 cucchiai grandi di latte che serviranno per spennellare il dolce non appena sfornato.

 

PERE VOLPINE AL SANGIOVESE DI ROMAGNA
Tipica ricetta del periodo autunnale con uno dei frutti dimenticati tra i più popolari in Romagna. Si ricorda che le pere volpine vanno gustate solo cotte. E’ un frutto duro, granuloso, tannico ed asprigno, ricco di fibra e va sempre consumato previa cottura, generalmente nel vino o in acqua.

Ingredienti principali:

  • Circa 8-10 pere volpine
  • 1/2 litro di vino sangiovese (deve coprire bene le pere)
  • 8/10 cucchiai di zucchero
  • mezzo bicchiere d’acqua
  • una buona spolverata di cannella
  • qualche chiodo di garofano

Sistemare le pere volpine in una casseruola non troppo capiente, in modo che stiano abbastanza vicine, coprirle con il sangiovese e mezzo bicchiere di acqua, aggiungere lo zucchero, la cannella e i chiodi di garofano e metterle a cuocere su fuoco moderato. Cuocere le pere fino a quando diventano morbide e si riescono a forare agevolmente con la forchetta ed il vino è diventato sciropposo. Servire le pere con lo sciroppo di sangiovese. Per conservarle più a lungo si possono invasare con lo sciroppo caldo e chiuderle ermeticamente, capovolgendo poi il vaso e lasciato a raffreddare.

 

Questi dolci, con le loro ricette tramandate di generazione in generazione, raccontano la storia e le tradizioni della Romagna. Ogni morso è un invito a scoprire il legame profondo tra il territorio e la sua cucina, rendendo ogni occasione speciale e indimenticabile.